febbraio 23, 2011 |
Gassificatore, “così faremo ricredere gli scettici” |
VERBANIA – Intervista a Nicola Deiana, general manager della Pyromex Italia, azienda che realizzerà un impianto pilota a biomasse a Santino L’idea iniziale era di realizzare il gassificatore all’Alpe Ompio, vicino ai boschi che dovevano alimentarlo, per rendere più semplice l’approvvigionamento. “Poi – spiega Nicola Deiana, general manager di Pyromex Italia – per problemi di vincoli abbiamo deciso di spostarci nell’area industriale di Santino (per i locali la zona dove sorgeva la Tubor, sulla riva del torrente San Bernardino, ndr), dove ci installeremo in un capannone industriale”. Ma che cos’è un gassificatore? “Può essere alimentato con qualsiasi tipo di rifiuto. Noi a Santino e Druogno useremo però solo legna e scarti boschivi. Si porta elettricamente il materiale a una temperatura di mille gradi. Il risultato è del gas combustibile che viene lavato dopo shock termico con lavaggio acido e basico e immagazzinato in una cisterna” Come utilizzerete il gas? “A Santino l’idea è di utilizzare dei motori per produrre energia elettrica e termica, la seconda non essendoci teleriscaldamento la useremo per produrre pellet. A Druogno pensiamo di installare dei macchinari anche per la produzione di idrogeno, energia pulita” Che potenza produrrà? “Partiremo con 200 kW, l’impianto si ammortizza con 350 kw, ma potrebbe arrivare al massimo 6-700 kW” Quello di Druogno sarà un impianto comunale, a Santino? “No, sarà di una società agricola srl, proprietaria dei boschi, che si trovano all’Alpe Ompio, che riforniranno l’impianto di biomasse” Che residui si avranno? “Dalla gassificazione resta un materiale inerte, circa il 4-8 per cento della bio massa, che può essere utilizzato per pavimentazioni oppure smaltito in discarica come rifiuto inerte. Poi con l’abbattimento di temperatura si cristallizzano eventuali metalli pesanti presenti come piombo e zinco, se in quantità possono essere rivenduti come metalli, altrimenti vengono smaltiti come rifiuti”. Che emissioni si avranno? “Non ce ne sono. Non c’è nessun camino. Non c’è bisogno di nessun filtro perché non c’è combustione. Le uniche emissioni che ci sono riguardano l’eventuale utilizzo di motori, comunque certificati, per la produzione di energia dal gas combustibile ottenuto dalla gassificazione” Brucerete anche rifiuti urbani? “No. Anche se teoricamente è possibile farlo. Abbiamo 23 certificazioni ambientali a livello europeo e tedesco che ci consentirebbero di farlo” Esistono già impianti del genere in Italia? “No. La casa madre è svizzera. E abbiamo un impianto funzionante all’aeroporto di Monaco in Germania. In Italia oltre ai due nel Vco ne realizzeremo in provincia di Parma e in Sicilia. Quelli del Vco vorremmo fossero degli impianti vetrina per dimostrare praticamente come la nostra tecnologia può essere impiantata anche vicino a un ospedale perché non ha emissioni. Capisco la diffidenza di chi è scettico, per questo l’unico modo per provare la bontà di questa tecnologia è mostrarla all’opera. La creazione di piccoli gassificatori eviterebbe tutto il traffico generato dai camion dei rifiuti, piché potrebbero essere smaltiti in loco” Quando entreranno in funzione? “Penso che in un paio di mesi saremo pronri a installare l’impianto di Santino, per quello di Druogno ci vorrà un mese o due in più”
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