marzo 24, 2011 |
Giorgio Celli – La Moria di Tortore |
marzo 24, 2011 |
Giorgio Celli – La Moria di Tortore |
marzo 24, 2011 |
Russi, sindacati uniti: “Troppa esasperazione” |
La Cgil Cisl e Uil e la Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil dell’Emilia Romagna esprimono “viva preoccupazione per i toni esasperati” che ha assunto il confronto pubblico sulla realizzazione della centrale a biomasse che si deve realizzare a Russi in attuazione degli accordi relativi alla riconversione dello stabilimento saccarifero dismesso nell’ambito della ristrutturazione del settore.
Al riguardo le organizzazioni sindacali ritengono necessario sottolineare “che un concorso di energie da biomassa è ritenuto indispensabile per raggiungere entro il 2020 il 20% di energie da fonti rinnovabili, come ci viene chiesto dall’Unione Europea, pena pesanti penalizzazioni economiche”.
I sindacati fanno presente, poi, che “una corretta valutazione ambientale dell’impianto non può prescindere dal confronto con l’impatto ambientale dello zuccherificio dismesso, e che è su questo presupposto che i programmi di riconversione degli stabilimenti saccariferi in dismissione furono giudicati sostenibili dal Servizio ambiente della Regione”.
Le organizzazioni ricordano che “tali programmi hanno perseguito l’obiettivo di sostituire (almeno parzialmente) con nuove filiere agro- energetiche il potenziale economico che la ristrutturazione del settore saccarifero faceva venir meno nei territori interessati;che anche il potenziamento delle attività di confezionamento e di funzioni logistiche in atto è parte di un progetto economico al cui equilibrio concorre la realizzazione dell’impianto di produzione di energia da biomassa, e che pertanto commette un grave errore chi sottovaluta le implicazioni occupazionali dell’impianto”.
Le organizzazioni sindacali giudicano, infine, con particolare severità il fatto che le “pur legittime mobilitazioni di comitati di cittadini contrari alla realizzazione dell’impianto si realizzino in forme, in date e con modalità da configurare un inammissibile tentativo di intimidazione nei confronti dei dirigenti e funzionari pubblici che partecipano alla conferenza dei servizi nella quale, in attuazione di precise disposizioni di legge, sono chiamati ad esprimere valutazioni di natura tecnica sul progetto a tutela di interessi pubblici definiti, e la cui autonomia di giudizio va salvaguardata come uno dei presupposti fondamentali di un corretto funzionamento delle istituzioni democratiche”.
Anche l’assemblea ieri sera a Bagnacavallo sul tema dell’inceneritore di biomasse organizzata dalle forze politiche della sinistra ha registrato il tutto esaurito. Questo a dimostrazione che l’argomento e’ alquanto sentito
Riteniamo davvero importante la presa di posizione palesata dai rappresentati di IDV, FEDERAZIONE DELLA SINISTRA e SEL che hanno confermato pubblicamente la loro “distanza” e contrarieta’ all’impianto che si vorrebbe costruire a Russi, le stesse forze politiche che il segretario provinciale del PD Alberto Pagani, grande sostenitore dell’inceneritore di biomasse di Russi, in una recente intervista per le Elezioni Provinciali in parte annovera tra gli alleati confermati.
Ci chiediamo: alla luce di quanto sta accadendo sul territorio e di quanto dichiarato ieri sera, SEL , IDV, Federazione della sinistra, riconfermeranno senza colpo ferire il loro sostegno al PD “diossino ed inceneritorista” ???
Alla luce di questo, riteniamo ancora piu’ indispensabile divulgare il documento consegnato ai rappresentanti di quelle forze politiche presenti ieri sera affinche’ lo trasmettano ai loro referenti regionali provinciali e comunali in cui si chiede una presa di posizione forte e decisa nei confronti del progetto e del Pd, fino a giungere , se necessario, ad abbandonare le giunte.
In questa operazione di “chiarezza” non potevamo certo escludere la Coldiretti provinciale , che chiamiamo direttamente in causa in relazione a al contratto quadro che l’associazione ha firmato a livello nazionale con i consorzi agrari e il proponente l’impianto di Russi .
Referente progetto biomasse Russi: Roberta Babini
marzo 24, 2011 |
Inammissibili i tentativi di intimidazione dei contrari |
«Al riguardo le organizzazioni sindacali ritengono necessario sottolineare:
- che un concorso di energie da biomassa è ritenuto indispensabile per raggiungere entro il 2020 il 20% di energie da fonti rinnovabili, come ci viene chiesto dall’Unione Europea, pena pesanti penalizzazioni economiche;
- che una corretta valutazione ambientale dell’impianto non può prescindere dal confronto con l’impatto ambientale dello zuccherificio dismesso, e che è su questo presupposto che i programmi di riconversione degli stabilimenti saccariferi in dismissione furono giudicati sostenibili dal Servizio ambiente della Regione;
- che tali programmai hanno perseguito l’obiettivo di sostituire (almeno parzialmente) con nuove filiere agro- energetiche il potenziale economico che la ristrutturazione del settore saccarifero faceva venir meno nei territori interessati;
- che anche il potenziamento delle attività di confezionamento e di funzioni logistiche in atto è parte di un progetto economico al cui equilibrio concorre la realizzazione dell’impianto di produzione di energia da biomassa, e che pertanto commette un grave errore chi sottovaluta le implicazioni occupazionali dell’impianto».
«Le organizzazioni sindacali giudicano, infine, con particolare severità il fatto che le pur legittime mobilitazioni di comitati di cittadini contrari alla realizzazione dell’impianto si realizzino in forme, in date e con modalità da configurare un inammissibile tentativo di intimidazione nei confronti dei dirigenti e funzionari pubblici che partecipano alla conferenza dei servizi nella quale, in attuazione di precise disposizioni di legge, sono chiamati ad esprimere valutazioni di natura tecnica sul progetto a tutela di interessi pubblici definiti, e la cui autonomia di giudizio va salvaguardata come uno dei presupposti fondamentali di un corretto funzionamento delle istituzioni democratiche».
http://www.lugonotizie.it/main/index.php?id_pag=133&id_blog_post=5362
marzo 04, 2011 |
Premio Ligaza Romagnola 2a edizione |
febbraio 23, 2011 |
Incontro Vita Incenerita |
febbraio 23, 2011 |
Le nuove generazioni non ci perdoneranno questo suicidio ambientale |
«Sembra che i tantissimi giovani presenti venerdì sera a riempire la Sala Oriani di Bagnacavallo si fossero dati appuntamento inviandosi mentalmente e reciprocamente la celebre frase del compianto Prof. Tomatis, insigne oncologo e ricercatore di fama mondiale. Un ennesimo convegno informativo portato avanti dalle due liste civiche di Bagnacavallo Insieme e Libera Russi, coadiuvate dalla indispensabile presenza dell’Associazione Clan-Destino» dichiara Paolo Randi di Bagnacavallo Insieme.
«Sotto lo sguardo grave ed autorevole degli storici personaggi ritratti negli antichi dipinti della celebre sala del ‘300, si è parlato, con i medici specialisti presenti, dei danni alla salute dovuti all’inquinamento. In un territorio, l’Emilia Romagna, che risulta, assieme a Piemonte, Lombardia e Veneto, fra i più inquinati del pianeta. E soprattutto nella Provincia di Ravenna dove le due cittadine di Russi e Bagnacavallo dovrebbero sopportare, nei prossimi anni, l’ecomostro della Centrale a biomasse da 30 MegaWatt di potenza, che dovrebbe essere costruita nella zona ex Eridania, a cavallo del fiume Lamone».
«Dati scientifici pubblicati dalle più importanti riviste mediche mondiali, esposti con grande passione da una esile ma agguerrita Dott.ssa Patrizia Gentilini, oncoematologa, hanno dimostrato ad un attento pubblico quelle che sono le reali conseguenze a livello sanitario di un’esposizione alle sostanze tossiche emesse dagli impianti di incenerimento. Studi recenti hanno confermato quanto siano in crescita soprattutto tra i bambini, che sono i soggetti più deboli, le gravi patologie derivanti dall’inquinamento ambientale. L’inceneritore di biomasse produce anche diossina e altre sostanze estremamente pericolose per la salute».
«Non lo dicono le associazioni che continuamente vengono tacciate di essere terroristi dell’informazione e di procurare allarmismi fra la popolazione, ma lo espongono i progetti di questi impianti e lo confermano gli studi scientifici e medici. Il progetto PowerCrop riporta i seguenti valori: Ossidi di Azoto Nox 630 kg/giorno,ossidi di zolfo SO2 315 kg/giorno, polveri PTS 63 kg/giorno, acido cloridrico HCL 63 kg/giorno, monossido di carbonio 818 kg/giorno, ammoniaca NH3 21 kg/giorno. Inoltre: diossine, IPA, PCB, metalli pesanti* (dati da progetto PowerCrop)».
«Smentendo in maniera categorica chi afferma che le biomasse lignee bruciano senza inquinare l’atmosfera, parole di una classe politica che pare essere sempre più distante dalle esigenze dei cittadini e sempre più a fianco degli “affaristi”. Un rinnovato e sentito “benvenuto” ai tantissimi giovani che stanno prendendo coscienza di questo metodo di fare politica. Ora tocca a loro. Necessitano infatti i soldati e i generali in questa dura guerra contro i politicanti da strapazzo che stanno distruggendo il nostro futuro e le nostre Città».
http://www.lugonotizie.it/main/index.php?id_pag=91&id_blog_post=5309
febbraio 23, 2011 |
Voli radioattivi: all’uranio impoverito |
Atterrano e decollano in Italia: migliaia di chilogrammi di uranio impoverito volano ogni giorno sulle nostre teste. La stima è per difetto perché non include velivoli militari della Nato, l’Est europeo e compagnie aeree di mezzo mondo. «Per molti anni è stato usato uranio impoverito su aerei ed elicotteri», segnalava già in una circolare del dicembre 1984, la Federal Aviation Administration (l’ente americano per la sicurezza del volo), raccomandando le precauzioni da seguire in caso di incidente.
Per quale ragione? “Il ‘depleted uranium’ ha un peso specifico quasi doppio rispetto al piombo e quindi consente di avere grossi pesi in spazi ridotti” spiega il Massimo Zucchetti, docente al Politecnico di Torino.
Il metallo del ‘disonore’ è ottenuto come scarto dall’estrazione dell’uranio 235, utilizzato come combustibile nelle centrali nucleari. Seppure impoverito, tuttavia, l’uranio resta pericoloso. Il suo tempo di dimezzamento è pari a 4,4 miliardi di anni. «In caso di impatto, l’uranio impoverito tende a infiammarsi, creando una nuvola di polvere di ossido d’uranio. Se ingerito, inalato o incorporato l’uranio 238 attacca reni, polmoni efegato causando danni alle cellule con un aumento del rischio di cancro» scrive il professor Zucchetti.
Continua a leggere su: http://costruendo.lindro.it/2011/02/18/voli-radioattivi-all’uranio-impoverito/
febbraio 23, 2011 |
V-day 2 Russi |
febbraio 23, 2011 |
Gassificatore di biomasse – un progetto da rigettare |
Il progetto di una centrale a biomassa a Roncalceci, presentato dalla CTS. Ditta di trasporti, ci lascia sempre piu’ perplessi .Le note tecniche contenute nel progetto, sembrano essere parziali e lacunose in molte parti. Il proponente dichiara che l’impianto dovrebbe utilizzare “prevalentemente” biomasse legno cellulosiche derivate da coltivazioni agricole locali al fine di produrre energia elettrica”, reperite grazie alla stesura di contratti che peraltro, film gia’ visto per altri impianti, vengono menzionati ma non allegati. Riteniamo che la presentazione a priori dei contratti a giustificazione della filiera corta debba essere condizione indispensabile prima del rilascio di ogni eventuale autorizzazione.
Desideriamo ricordare ancora una volta, che la normativa vigente in Italia inserisce tra le biomasse anche il cosiddetto CDR Q (combustibile da rifiuti di qualita’ e , a questo proposito si rileva che la ditta proponente , gia’ nella scorsa estate aveva presentato un progetto simile nel quale veniva dichiarato esplicitamente che si sarebbe fatto uso di alcune tipologie di rifiuti per i quali venivano indicati anche i codici CER. Tale attivita’ avrebbe permesso cosi’ di ottimizzare i costi di gestione, evitando quindi i rientri degli automezzi a “vuoto”.
L’attivita’ di trasporti effettuata quindi in Italia e all’estero e nei vari porti potrebbe quindi “facilitare” l’approvigionamento di combustibile da conferire nell’impianto di gassificazione di Roncalceci. Tele tecnologia, che prevede la formazione di gas di sintesi (syngas) a seguito della combustione a circa 400 gradi delle “biomasse” e’ di fatto ancora “giovane” e pochi sono gli impianti costruiti in Italia. Di certo siamo critici relativamente all’alta efficienza dichiarata dal proponente. L’impianto dovrebbe sorgere nell’area artigianale di Roncalceci, area gia’ alluvionata nel 1996 e nei pressi di un sito ad alto rischio di incidente rilevante, il consorzio agrario, particolare che pare non essere mai esplicitato e, a nostro parere, non trascurabile, in quanto, come gia’ detto, nell’impianto CTS, distante poche decine di metri, verrebbe prodotto del gas. Altre sono le criticita’ che pare siano contenute nel progetto:
Apprezzata la forte presa di posizione della Circoscrizione di Roncalceci nei confronti di questo progetto. Si ricorda che entro il 27 febbraio i cittadini potranno presentare le loro osservazioni recapitandole alla provincia di Ravenna, protocollandole ufficialmente o tramite la Circoscrizione di Roncalceci, avendo cura di inserire nel testo: “Osservazioni presentate da soggetto nei confronti dei quali il provvedimento finale e’ destinato a produrre effetti diretti” (7 c.1 l.241/90) e comunque di soggetto portatore di interessi privati cui puo’ derivare un pregiudizio dal provvedimento (art.9 l.241/90.
Siamo a disposizione dei cittadini per approfondimenti e chiarimenti in merito.