dicembre 11, 2010

I t(u)imori di Brescia

Francesco Vassallo scrive su Brescia Oggi. Il suo articolo è del 4 dicembre scorso e racconta dell’emergenza sanitaria che sta vivendo la popolazione di un quartiere di Brescia, San Polo, dove ci si ammala e si muore di più per malattie respiratorie e per alcuni tumori.

La notizia era arrivata la scorsa estate e per i bresciani era stata una doccia fredda.

Dopo i dibattiti e le polemiche, le accuse incrociate alle realtà produttive, alle discariche, al traffico di autostrada e tangenziale che penalizzano San Polo, è tempo di cominciare ad indagare sul perché di numeri e dati tanto discordanti dal resto della città.

E noi oggi guardiamo con attenzione alla piantina della città scoprendo che il quartiere di San Polo dista dal forno inceneritore “più bello del mondo” solo 3 km, come si vede dall’immagine allegata.

A Brescia oggi inizia l’indagine sulle malattie respiratorie nella popolazione infantile, promossa dall’Asl di Brescia con la collaborazione delle scuole primarie e secondarie di primo grado pubbliche e paritarie della città: nei primi sette istituti che hanno aderito all’iniziativa sono stati distribuiti 600 questionari rivolti ai genitori dei bambini dai 6 ai 14 anni, la fascia di età che si intende analizzare.

Studiare i bambini, perché stanno male.

Il questionario, composto da 60 domande a risposta multipla, viene consegnato a scuola agli alunni e richiede la compilazione da parte dei genitori, per comprendere lo stato di salute dei ragazzi e l’eventuale presenza di disturbi respiratori, altre patologie o allergie, le abitudini quotidiane, il luogo in cui vivono e le caratteristiche dell’abitazione.

L’Asl ha invitato a partecipare tutte le 80 scuole primarie e secondarie di primo grado della città, e da gennaio l’indagine partirà in un altro gruppo di istituti. L’obiettivo è raccogliere 2 mila questionari nelle scuole di San Polo, da confrontare con altri 2 mila questionari provenienti dagli istituti di altri quartieri della città, per approfondire se e come l’andamento di disturbi e malattie respiratorie dei bambini di San Polo differisca dai coetanei che abitano in zone diverse, e quindi se esistono peculiari fattori di rischio a San Polo rispetto al resto della città.

Abitare in un luogo oppure in un altro, stessa città, stesse abitudini. E’ l’impronta ambientale, il sigillo delle polveri sottili. Sarà anche Parma così? Abitare a Ugozzolo porterà vantaggio, come sosteneva nonno Allodi, o sarà meglio emigrare?

Lo studio, interamente finanziato dall’Asl, costerà 90 mila euro e richiederà alcuni mesi per essere completato con l’elaborazione dei dati. L’analisi sulla popolazione infantile rappresenta il proseguimento dei due studi realizzati dall’Asl sui dati relativi agli anni 2004-2008, da cui era emerso a San Polo un tasso superiore di mortalità e ricoveri rispetto alla media urbana per alcune patologie come le malattie respiratorie non oncologiche (bronchiti acute, faringiti, laringiti, polmoniti, Bpco, asma, causa del 20-30 per cento in più di ricoveri nelle diverse fasce di età) e i tumori alla vescica e al fegato.

Oggi Brescia, domani Parma. Ci stiamo costruendo da soli il nostro destino.

Lo possiamo cambiare se ci fermiamo, subito.

Possibile che i nostri amministratori siano tutti ciechi e sordi?

Forse ci sono altri interessi sotto questo business dell’inceneritore, interessi che non si possono raccontare, silenzi da sostenere fino alla fine, che stanno alla base di questa insolita cocciutaggine.

Domani Parma parlerà, rifiutando la fuga dalla realtà e richiedendo a gran voce che per il bene di tutta la comunità l’inceneritore sia fermato. Ora.

Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR

Parma, 10 dicembre 2010

-524 giorni all’avvio dell’inceneritore di Parma, ORA lo possiamo fermare.

+182 giorni dalla richiesta a Iren del Piano Economico Finanziario del Pai, forse perché l’inceneritore costa 315 milioni di euro?

A un giorno dalla fiamma di Lucia


Con preghiera di pubblicazione
Buon lavoro e grazie
*
Associazione Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma – GCR
Via Zaniboni 1 – Parma
Tel 331.116.8850
Skype gestionecorrettarifiuti
www.gestionecorrettarifiuti.it
gestionecorrettarifiuti@gmail.com

dicembre 06, 2010

inceneritore ex eridania

Clan-Destino: inceneritore ex eridania: la giunta di Russi fugge a gregge di fronte ad una salutare riflessione

DSC02447Nella seduta del 30 novembre la maggioranza che governa il Comune di
Russi ha dimostrato di vacillare di fronte alla richiesta di tutela di
salute pubblica avanzata dai propri cittadini attraverso un
innocente  striscione appeso dall?Associazione Clan-Destino in fondo
all?aula  consiliare, recante il seguente contenuto etico:
?La salute non è né di destra né di sinistra, con il fuoco non si
gioca? nei confronti del quale la maggioranza prima ne ha richiesto la
rimozione sospendendo i lavori in aula,  in seguito ha reiterato la
richiesta con la minaccia ed il ricatto di sospendere nuovamente la
seduta pubblica. Successivamente, a seguito della fuga a gregge
dall?aula della maggioranza, evidentemente concordata in giunta, il
Presidente per mancanza del numero legale,  ha dichiarato chiusi i
lavori consiliari, omettendo così lo svolgimento dei propri civici
doveri verso la comunità che vanta il diritto di conoscere e richiede
alla giunta di esercitare il suo dovere di informare.
Così facendo si è disinvoltamente evitata la discussione della mozione
presentata dai consiglieri di Libera Russi finalizzata alla
sospensione dell?iter progettuale dell?inceneritore.
L?intento poi di chiamare la forza pubblica per ottenere la rimozione
dello striscione si è risolto in una bolla di sapone giacché non
sussistevano i presupposti regolamentari e giuridici per farla
intervenire. E? stata in tal modo riaffermata e rafforzata la leicità
dell?azione in quanto nessuna normativa è stata infranta.
Ovviamente questo procedere lascia capire come la maggioranza che
amministra Russi pare essere più intenta ad esercitare operazioni di
sfiancamento degli oppositori, più che uscire allo scoperto con le sue
discutibili certezze sui sedicenti benefici di questo  tanto
criticato  impianto.
E? noto da sempre che ?il soldato che fugge è buono per la prossima
battaglia? ma, in questa circostanza, si può solo affermare che una
giunta che fugge di fronte a problemi drastici e devastanti potrebbe
significare voler mandare al massacro o, quanto meno, mettere a
repentaglio il diritto alla salute dei propri cittadini.
Purtroppo, ancora una volta, sull?impatto rischi ambientali si è
potuto constatare che questa maggioranza oltre ad apparire grigia,
appare anche sorda nei confronti delle preoccupazioni che esprime la
comunità per via delle nefaste emissioni che scaturirebbero dalla
ciminiera dell?inceneritore a biomasse ex-Eridania in progetto a Russi.
Cav. Antonio MORETTI giornalista pubblicista

dicembre 06, 2010

Elettrosmog, caso Radio Vaticana

Elettrosmog, caso Radio Vaticana, perito Tribunale: rischio clamorosamente alto

Elettrosmog, caso Radio Vaticana, perito Tribunale: rischio clamorosamente alto

Si torna a discutere delle risultanze delle indagini giudiziarie a riguardo dell’elettrosmog collegato agli impianti della Radio Vaticana. Di seguito pubblichiamo una nota del Comitato Roma Nord contro le installazioni radio del vaticano, diffusa da Gevam Onlus.
“Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, dott.ssa Zaira Secchi, a seguito delle conclusioni della perizia epidemiologica condotta dal proprio consulente tecnico d’ufficio, dott. Andrea Micheli, dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha dichiarato concluso l’incidente probatorio che era stato richiesto nel 2006 dalla Procura della Repubblica di Roma nell’ambito del procedimento penale indiziario in corso nei confronti dei responsabili della Radio Vaticana ed ha rimesso gli atti al sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Stefano Pesci, che istituirà il processo penale formale. Dopo dieci anni dall’inizio della vicenda penale, i risultati sconvolgenti della perizia epidemiologica (Studio Marconi), durata oltre quattro anni, dimostrano “un’associazione coerente, importante e significativa” di rischio di morte per leucemia o di rischio di ammalarsi di leucemia, linfoma e mieloma per lunga esposizione residenziale alla Radio Vaticana fino a 12 chilometri di distanza da questa. Il perito del Tribunale ha affermato: “l’eccesso di rischio è clamorosamente alto. …L’effetto è molto importante e non può essere dovuto al caso… I risultati ottenuti sono assolutamente impressionanti. … Non siamo stati in grado di trovare un fattore di causa diverso dalla Radio Vaticana. … Non si può non pensare che lì sia successo qualcosa di importante per la vita di quelle persone, che non è spiegabile con altra causa che non siano le emissioni della Radio Vaticana. … I risultati hanno a che fare con la dislocazione in cui queste persone hanno abitato nella loro vita e questi bambini hanno abitato nel loro periodo di vita. … Livelli così elevati di rischio si riscontrano, nella letteratura scientifica, soltanto negli studi epidemiologici relativi alle zone che hanno subito gli effetti dell’esplosione di una bomba atomica.” Lo studio di mortalità ha analizzato i decessi per tutte le età avvenuti negli anni dal 1997 al 2003 per quelle patologie ed ha esaminato i 20 anni di storia abitativa antecedenti la data della morte, determinando, fino a 12 chilometri dalla Radio Vaticana, un fattore di rischio di morte per leucemia 4,9 volte superiore al valore atteso oltre i 12 km. di distanza ed un fattore di rischio pari a 1,7 volte se si considerano tutte le patologie tumorali del sistema emolinfopoietico (leucemie, linfomi, mielomi). Tale rischio sale rispettivamente a 6,6 volte e a 2,2 volte fra 6 e 12 km. Questo si traduce in circa 3 casi stimati di morte per esposizione residenziale alla Radio Vaticana per ciascuno dei 7 anni di studio. Lo studio di incidenza ha analizzato i casi di leucemie, linfomi e mielomi nei bambini da 0 a 14 anni avvenuti negli anni dal 1989 al 2005 ed ha esaminato l’intera storia abitativa individuale antecedente la data in cui si è manifestata la patologia, determinando, fino a 12 chilometri dalla Radio Vaticana, un fattore di rischio di ammalarsi di quelle patologie da 4,1 a 4,7 volte superiore al valore atteso oltre i 12 km. di distanza. Il rischio sale fino a 6,9 volte se si considerano solo i bambini di età maggiore di un anno. Questo si traduce in circa 1 caso stimato di leucemia o linfoma per esposizione residenziale a Radio Vaticana per ciascuno dei 17 anni di studio. Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord chiede alle autorità nazionali e locali: 1. l’immediata sospensione delle trasmissioni della Radio Vaticana e la sua delocalizzazione in un luogo in cui non possa accrescere il rischio di morte e di malattie per gli esseri umani, oppure l’abbandono totale di questa obsoleta tecnologia in favore della diffusione satellitare dei propri programmi radiofonici; 2. l’immediato blocco del rilascio di concessioni edilizie nel territorio oggetto di indagine; 3. l’istituzione nello stesso territorio di un controllo sanitario pubblico specifico di diagnosi delle patologie in esame, attraverso cui indirizzare urgentemente gli ammalati nei centri clinici specializzati per la cura; 4. l’istituzione di un registro dei tumori nel territorio oggetto dell’indagine epidemiologica. Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord rileva la situazione paradossale in cui si è venuto a trovare in questa triste vicenda il prof. Umberto Veronesi che, da una parte è tenace fautore della prevenzione delle malattie oncologiche (”occorre mangiare meno carne”), dall’altra è passato da Ministro della Salute, durante il cui mandato istituì il Gruppo di Studio Ministeriale che, con il Rapporto ISTISAN 25/2001 dell’Istituto Superiore di Sanità, contrastò duramente i risultati dei primi due studi epidemiologici condotti nel territorio limitrofo agli impianti della Radio Vaticana dall’Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio e dall’Università di Firenze, a consulente tecnico del collegio di difesa dei responsabili dell’emittente della Santa Sede”.
03/12/2010 07:18

tratto da:
http://www.newslinet.it/notizie/elettrosmog-caso-radio-vaticana-perito-tribunale-rischio-clamorosamente-alto

novembre 30, 2010

Giornata mondiale contro l’incenerimento

Mercoledì 1 dicembre 2010 è stata dichiarata da Gaia (l’alleanza mondiale per le alternative all’incenerimento) “giornata mondiale contro l’incenerimento”.
Lo scopo di questa iniziativa è quello di sensibilizzare la popolazione e renderla consapevole che le
alternative all’incenerimento dei rifiuti sono già da tempo  sperimentate e conosciute.

E’ dimostrato che il bilancio energetico complessivo è decisamente a sfavore dell’incenerimento, che si dimostra essere una scelta politica di corto respiro e che trasforma il rifiuto in residui pericolosi, ceneri ed emissioni tossiche (centinaia di tipi) con uno scarso recupero energetico, circa il 15 % in energia elettrica (dati CEWEP) e con maggiori costi a carico della comunità.
L’energia elettrica prodotta è proporzionalmente talmente scarsa che in assenza di sovvenzioni statali (ad esempio i CIP6), nessuno troverebbe conveniente produrla mediante gli inceneritori.
La minor produzione di rifiuti, il riuso e il riciclo sono inconfutabilmente migliori per l’ambiente, per la salute e per l’economia del territorio. A questi punti cardine va aggiunto il sistema di raccolta dei rifiuti col metodo Porta a Porta, che è fondamentale per ottenere la massima percentuale di rifiuto differenziato e che consentirebbe ai cittadini, attraverso l’applicazione della tariffa puntuale, di ridurre gli  importi delle bollette.

Per aderire a questa iniziativa l’Associazione Clan-Destino ha organizzato, per mercoledì 1 dicembre, una giornata di digiuno per sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti del reale problema che conduce all’emergenza rifiuti come quella di Napoli, cioè la mancanza di volontà politica di fare scelte che evitano l’incenerimento.
Investendo, invece, in un’economia industriale che riutilizza il rifiuto come materia prima seconda, affiancato da un sistema di raccolta domiciliare dei rifiuti, il
Porta a Porta, come chiedono da anni i cittadini napoletani, si otterrebbe una drastica riduzione dei rifiuti da smaltire e nuove opportunità di lavoro.

Oltre ai vari iscritti dell’Associazione hanno deciso di aderire al digiuno anche il Consigliere Comunale di Destinazione Forlì, Raffaella Pirini, e vari membri della Lista Civica, indicando in questo gesto il significato simbolico di “una opportunità per evitare di mangiare cibo inquinato dalle emissioni di questi impianti esistenti anche a Forlì”. Per questo motivo mercoledì ci nutriremo solo con sostanze liquide tipo acqua, the senza zucchero  e tisane varie. Chiediamo pertanto la partecipazione in massa di tutta la cittadinanza per questo gesto che serve anche come supporto alle battaglie che stanno sostenendo tantissimi comitati in Italia, le mamme di Terzigno, tutta nel tentativo di poter garantire un futuro sano ai propri figli.

novembre 29, 2010

Inceneritore/Centrale a biomasse Ex Eridania Russi, Dario Fo

novembre 28, 2010

Video serata “I rifiuti sono una risorsa” del 23.11.10

Parte 1

Parte 2

novembre 28, 2010

Telefoni cellulari e possibile influenza sulla fertilità maschile

Hanno davvero colpito  Le notizie  riportate in questi giorni sulla stampa locale relative al progetto  promosso dalla AUSL di Forli’ per Mantenere e tutelare la salute sessuale e riproduttiva dei giovani” e che ha messo in evidenza  tra i ragazzi forlivesi l’alta percentuale   di problemi all’apparato  genitale e riproduttivo.

Importante lo studio  riportate dal dott.  Ruggero  Ridolfi   che mette rimarca l’inflenza delle emissioni inquinanti prodotte dagli inceneritori  che sembra sempre piu’ confermare  la  pericolosa influenza di questi impianti  sulla  salute.

L’associazione Clan-Destino alla quale  da tempo apparteniamo,    ha  da sempre   come  “mission”  fare informazione.

Per questo,   relativamente alle patologie  evidenziate  nella relazione della Ausl, ci preme  segnalare  anche studi  che mettono in relazione alcune patologie  con l’uso del cellulare In quanto e’ abitudine consolidata nei ragazzi, soprattutto giovani, custodire il cellulare nella tasca dei pantaloni.

Da tempo infatti si discute se esiste un nesso tra l’uso del telefono cellulare e la scarsa qualità del liquido seminale, riconosciuta come una causa comune di infertilità maschile. Alcune ricerche americane condotte dalla Cleveland Clinic in Ohio hanno mostrato una influenza negativa delle onde elettromagnetiche sugli spermatozoi, quando queste agiscono ad una certa distanza dal liquido seminale contenente gli spermatozoi. Queste ricerche indicherebbero che la motilità degli spermatozoi tende a diminuire quando aumenta l’esposizione alle onde elettromagnetiche.

Sono stati testati in laboratorio campioni di sperma dopo esposizione a queste onde a radiofrequenza (RF-EMW) emesse da un telefono cellulare in chiamata, mentre altri campioni usati come controllo non sono stati esposti a RF-EMW. E’ emerso in particolare che in campioni di sperma esposti al RF-EMW esiste un aumento di produzione di ROS, (specie reattive dell’ossigeno), sostanze tossiche ossidanti che si producono continuamente durante il metabolismo delle cellule e che normalmente sono neutralizzate dalle sostanze capaci di contrastarle (cioè dagli antiossidanti), presenti nell’organismo.

I ROS vengono prodotti continuamente dagli spermatozoi, che però in caso di esposizione alle onde se ne formerebbero molti di più. Si viene così a creare una sovrabbondanza di ROS rispetto alla capacità antiossidante dell’organismo (stress ossidativo), vera causa del danno. Si è ipotizzato che il sistema RF-EMW possa agire sulla membrana plasmatica degli spermatozoi provocando una diminuzione della motilità e della vitalità di queste particolari cellule.

In generale, secondo questo studio, l’esposizione a RF-EMW, con lo stress ossidativo cronico che produce, potrebbe avere effetti simili a quelli del fumo o del varicocele, mettendo in pericolo la fertilità maschile.

Su questi stessi campioni di spermatozoi esposti a onde elettromagnetiche è stata anche valutata la frammentazione del loro DNA, ma i risultati dello studio non hanno, per fortuna, evidenziato un cambiamento nella integrità del DNA rispetto ai campioni non esposti alle onde.

Un consiglio pratico da parte nostra  che vogliamo rivolgere a  tutti, donne comprese , è che, nel dubbio, per evitare  guai , è meglio tenere lontano i telefoni cellulari dagli organi genitali.

Catia Damassa e Cinzia Pasi

Dell’Associazione Clan-Destino

novembre 26, 2010

Russi 13 dic.09 manifestazione contro centrale biomasse ex-eridania

http://www.youtube.com/watch?v=3BMiLO1Ugyc

novembre 25, 2010

INCONTRO PUBBLICO – Giovedi 25 novembre ore 20,30

finale .2pe 25 novembreGiovedi 25 novembre ore 20,30, presso la Sala Oriani di Bagnacavallo, serata-incontro con i cittadini della Romagna per discutere del nostro ambiente, della nostra Romagna e del futuro di Bagnacavallo se verrà realizzato la Centrale-Inceneritore di Russi-Boncellino, la megacolata di asfalto del Progetto Naviglio e la selvaggia cementizzazione del territorio.

Relatore: Michele Dotti

Michele Dotti è un educatore e formatore, ed è volontario, da oltre 16 anni, dell’Associazione Mani Tese, con una lunga esperienza di cooperazione internazionale come volontario in vari stati dell’Africa occidentale: Burkina Faso, Benin, Mali, Togo. Ha promosso campagne di sensibilizzazione sul commercio equo e solidale e organizza da anni esperienze di turismo responsabile in Burkina Faso. Ha scritto diversi libri di poesia e saggi sulle tematiche della mondialità, dell’intercultura, dell’impegno civile. Michele Dotti vuole diffondere il suo “Sogno”, un sogno che va raccogliendo sempre più consensi, avvicinando moltissime realtà che già si stanno impegnando per promuovere nel proprio territorio quegli stessi principi, valori e obiettivi che animano il “sogno”; una lunga schiera di amici costituita da associazioni comitati, liste civiche, gruppi spontanei, reti e movimenti
Ma di che sogno si tratta?
Un bel giorno, un giorno non lontano, stanchi di attendere e sperare in tempi migliori, i settori più attivi della società civile si riuniranno per organizzare tutti insieme il cambiamento politico nel nostro paese, creando un’alternativa credibile, seria, affidabile che tutti gli italiani potranno abbracciare al di là dei rispettivi percorsi politici di provenienza.
Un nuovo soggetto politico, estraneo a tutte le vecchie logiche partitiche.
Un movimento fondato semplicemente sul “buonsenso”; quanto basta a capire che la raccolta differenziata è mille volte meglio degli inceneritori, che il risparmio energetico e le rinnovabili sono le vere alternative alla follia del nucleare, che le grandi opere servono solo ai grandi affari mentre sono le “piccole opere” quelle che migliorano davvero la vita della gente!
E sarà così che in un solo giorno decideranno di fondersi tutti insieme -per un obiettivo comune- le associazioni di volontariato, i comitati, i movimenti e le liste civiche territoriali, le reti di comuni e gli enti locali virtuosi, il mondo del commercio equo e dei gruppi di acquisto solidale, le esperienze di finanza etica e di consumo critico, il mondo ecologista e quello pacifista, i comitati per i beni comuni e quanti si battono contro tutte le mafie… per creare uno straordinario progetto politico unitario ed aprirsi ad ogni singolo cittadino onesto del nostro Paese!
Il 25 Novembre alle ore 8,30 alla sala Oriani di Bagnacavallo si parlerà di tutto questo e altro . Michele racconterà le esperienze virtuose che già esistono a riprova che il sogno può diventare realtà.

novembre 21, 2010

Ripristinata la detrazione del 55%

Detrazione fiscale del 55% per il risparmio energetico anche nel 2011. Il sì della Camera.

Ecco però cosa cambia

Giovedì 18 Novembre 2010 17:20 Scritto da Andrea Marchetti

Come annuciato nei precedenti articoli, ieri sera è stato discusso ed approvato presso la Camera dei Deputati, in occasione dell’approvazione della Legge di Stabilità (ex Finanziaria) l’emendamento avente ad oggetto la proroga, per il 2011, delle detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico. Tuttavia ci saranno delle modifiche: secondo il testo presentato dal relatore Marco Milanese, infatti, le spese saranno detraibili dalla dichiarazione dei redditi in un arco temporale di dieci anni, anziché in cinque come nella odierna formulazione della norma.

Non sono stati modificati, invece, il tetto massimo di spesa detraibile per i singoli interventi ammissibili, anch’essi rimasti invariati. Non c’ è stata, dunque, la pavetata riduzione della percentuale di spesa detraibile che si temeva potesse passare dal 55% al 41%, ma solo per quanto riguarda la sostituzione degli infissi.

Questo, dunque, il testo integrale dell’emendamento presentato: “Art. 1 Comma 47-bis. Le disposizioni di cui l’articolo 1, commi da 344 a 347, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, si applicano, nella misura ivi prevista, anche alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2011. La detrazione spettante ai sensi del presente comma è ripartita in dieci quote annuali di pari importo. Si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 24, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e all’articolo 29, comma 6 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, della legge 28 gennaio 2009, n.2.”

E’ stata completata, dunque, la prima parte dell’iter parlamentare previsto per l’approvazione della Legge di Stabilità e, con essa, anche del rinnovo delle detrazioni fiscali del 55%. La prossima settimana, infatti, la Legge di Stabilità approderà in Senato per ricevere la seconda e definitiva approvazione, prevista entro il 10 dicembre. Non sembra che ci possano essere ulteriori sorprese ed il rifinanziamento delle detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico sembra ormai sicuro.

E proprio per quanto riguarda i costi, il viceministro dell’economia, Giuseppe Vegas, ha spiegato che nel 2011 il bonus fiscale dovrebbe generare maggiori entrate Iva per 124,8 milioni di euro, derivanti da una delle parti forse più virtuose di tutto il meccanismo, ovvero l’emersione del sommmerso, in uno dei settori, quello edile ed impiantistico, in cui tradizionalmente il tasso di evasione ed elusione fiscale è molto alto. Per poter dimostrare di aver sostenuto delle spese, infatti, e poterle portare in detrazione nella dichiarazione dei redditi, bisogna dimostrarne l’ammontare con un documento valido ai fini fiscali, la classica fattura, che va pagata obbligatoriamente con bonifico bancario o postale, così da avere tracciabilità dei pagamenti.

Dal 2012 (anno in cui si comincerà a detrarre le spese del 2011) il 55% costerà allo Stato circa 300 milioni di euro. Il costo complessivo, invece, nei dieci anni di detrazione, sarà pari a 1,8 milardi di euro.

Naturalmente non sono mancate le reazioni alla approvazione dell’emendamento: tra i primi a far sentire la propria voce Uncsaal e Federlegno, che avevano inviato congiuntamente una mozione al Governo, chiedendo la proroga del beneficio fiscale del 55%, decantandone gli effetti positivi sia sulla filiera produttiva italiana che sull’ambiente. “questa notizia contiene uno straordinario elemento di positività che va incontro alle migliaia di richieste di proroga del 55% inviate a Governo e Parlamento da costruttori di serramenti, progettisti, istituzioni locali e cittadini. Uncsaal e Federlegno continuernno a monitorare i lavori parlamentari e a informare le migliaia di operatori del settore in ansia per l’esito finale di questa importante battaglia per la conferma di un provvedimento essenziale per supportare la domanda in una congiuntura dominata ancora dagli effetti della crisi e per contribuire al risparmio energetico e al contenimento delle emissioni di gas serra.”
“È spalmato su dieci anni invece che su cinque, quindi ha un effetto calmierato, ma è meglio di niente” . Così, invece, si è espresso Paolo Buzzetti, presidente di Ance, l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili. ” Cancellare completamente l’incentivo – ha proseguito Buzzetti – “sarebbe stato negativissimo; questo è una dimostrazione di buona volontà anche se ne rallenta gli effetti”.

Secondo Giampaolo Valentini, invece, che in questi anni ha gestito l’incentivo presso l’ ENEA, “il calcolo dei costi non tiene conto dei benefici economici della misura, come emersione del nero, ncremento dell’occupazione, e di altro ancora”. La valutazione complessiva di Valentini, però, è sostanzialmente positiva: “in sostanza non cambierà molto ma “-ammette lo stesso Valentini- “il fatto che la detrazione sia spalmata su 10 anni rende l’incentivo un po’ meno attraente. C’è poi l’handicap che la misura sia stata prorogata solamente per un altro anno: un orizzonte temporale troppo breve per permettere alle aziende di programmare investimenti”.

Sulla stessa linea il capogruppo del Pd in Commissione Ambiente, Raffaela Mariani: “Un buon risultato il fatto che sia stato prorogato l’incentivo, ma il fatto che sia un estensione solo di un anno ne mina l’efficacia: dovrebbe essere una misura stabile per dare un vero stimolo all’economia” “Altro miglioramento che avremmo voluto è che della misura potessero godere anche soggetti pubblici e non solo i privati. Si pensi solo ai risparmi che si potrebbero ottenere ad esempio nella gestione delle case popolari o in altri grandi edifici pubblici”, aggiunge la deputata. “inoltre la detrazione spalmata su dieci anni può essere vista da due prospettive: da un lato sicuramente disincentiva perché i tempi di ritorno diventano più lunghi, dall’altra però permette di usufruire dell’incentivo anche a chi ha redditi più bassi”.

Valeria Erba, presidente di Anit, l’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico ed acustico, fa eco alla Mariani: “Se permette di far accedere all’incentivo anche chi ha imponibili più bassi, una detrazione spalmata su 10 anni la rende invece poco utile per gli interventi minori. Si sarebbe dovuta lasciare la possibilità di scegliere se usufruire della detrazione sui 5 o sui 10 anni. Ma quel che pesa di più è la mancanza di certezze: le aziende non possono ogni anno essere sottoposte al dilemma se l’incentivo viene o meno prorogato; si fa male all’economia.”

Critico anche il responsabile Green economy del Pd, Ermete Relacci: “Spalmare su 10 anni la detrazione del 55%, anziché su 5 come attualmente, è un risultato deludente che indebolisce la portata della misuta, rendendola meno appetibile per i cittadini e meno competitiva per le imprese. È un errore e il Pd si batterà in Senato per ripristinare il credito di imposta del 55% in edilizia con le attuali modalità “L’eco-bonus del 55% in edilizia è stata la misura anticiclica di gran lunga più importante che è stata attivata in questi anni ( dal Governo Prodi n.d.r.) – continua Realacci – niente a che vedere con il tanto decantato “piano casa’ che, al di là dei proclami di Berlusconi, è stato un fallimento.. Qualche numero può servire per dare la misura: in tutta Lombardia il piano casa ha attivato 189 interventi, il credito di imposta del 55% ben 120.000″.