luglio 13, 2010

Scorie a Coccolia – Cinzia Pasi lancia un segnale d’allarme

Pubblichiamo la nota dell’associazione Clan-Destino. “Arpa renda pubblici i risultati delle analisi e il sito sia messo immediatamente in sicurezza! Era il 2007 ed alcuni aderenti all’Associazione Clan-Destino segnalavano questi sacchi, alcuni recanti marchio di una nota azienda milanese che produce impianti per la siderurgia, abbandonati a ridosso del centro abitato di Coccolia.
Di questi si è recentemente nuovamente occupata la stampa, evidenziando il ruolo di aziende locali e non, tutte coinvolte in questo “affaire” che sarebbe stato messo in piedi mirando al risparmio rispetto ad una corretta gestione e smaltimento di tali rifiuti.
Pare trattarsi infatti di ben 2.500 tonnellate tra scarti di fonderia (12.596 ton ) e scorie di caldaia (piu’ di 871 tonnellate) e cosidette ” ceneri pesanti”, residuo di combustioni, che come tutte le ceneri sono un concentrato di possibili sostanze tossiche… LEGGI L’ARTICOLO

luglio 13, 2010

La politica inceneritorista deve dimettersi

L’inceneritore di Pietrasanta è chiuso, posto sotto sequestro dalla Maggistratura, 6 dirigenti sono sotto inchiesta. Gravissimi i danni all’ambiente e alla salute i comitati che si battono da anni denunciando la pericolosità e inutilità di questi impianti, chiedono la chiusura definitiva
Anche l’inceneritore di Montale è sotto processo, però in questo caso purtroppo…. niente sigilli, e questo nonostante siano stati accertati altissimi livelli di contaminazione nei cibi (polli, uova, carne di manzo ecc) e anche nell’acqua, gli organi di controllo ARPAT e ASL si barcamenano cercando mille scuse per non proporre ai Sindaci le ordinanze di divieto di consumo e commercializzazione dei cibi contaminati, la Provincia, non revoca l’autorizzazione all’esercizio dell’impianto, i Sindaci (proprietari dell’inceneriotre) chiedono di non dover rispondere dei danni ai cittadini nel caso in cui il processo in corso arrivasse ad emettere condanne penali per la gravissima contaminazione verificatasi nel 2007.

Rassegna stampa 2010

giugno 18, 2010

inquinamento modifica il genoma…

dna_500«Così l’inquinamento modifica il genoma»
http://www.terranews.it/news/2010/02/%C2%ABcosi-l%E2%80%99inquinamento-modifica-il-genoma%C2%BB

INTERVISTA. Parla Ernesto Burgio, coordinatore nazionale del Comitato scientifico dell’Isde: «L’esposizione continua ad agenti nocivi come metalli pesanti e particolato ultrafine crea le premesse alle mutazioni che daranno origine ai tumori».
Ernesto Burgio, coordinatore del Comitato scientifico di Isde Italia, l’associazione dei medici per l’ambiente affiliata all’International Society of Doctors for the Environment, gira da anni il Paese per illustrare le nuove frontiere del dna, ed in particolare il fondamento scientifico delle modifiche del nostro programma genetico. Secondo molti scienziati sono alcuni fattori esogeni (inquinanti chimici, virus, radiazioni ionizzanti) a determinare una sorta di stress genetico, che nel giro di alcuni anni o decenni si traduce in vere e proprie mutazioni. Piuttosto che spendere ingenti somme nel settore sanitario solo per le cure, i medici e ricercatori dell’Isde indicano dunque da decenni la strada obbligata della prevenzione primaria: meglio evitare di costruire un impianto inquinante e inutile piuttosto che ignorarne le ricadute ambientali ed esser poi costretti a curare chi ne subisce gli effetti nocivi. In altre parole: meglio cominciare a combattere le cause dei tumori invece di puntare esclusivamente su cure costose e troppo spesso tardive. Terra ha incontrato Burgioo a Napoli. Nella giornata in cui molti Comuni hanno bloccato la circolazione alle auto per provare a contrastare i livelli di inquinamento atmosferico, le sue parole appaiono come un appello accorato alla comunità scientifica e alla società verso un’evoluzione culturale dell’approccio al legame tra salute ed ambiente.

giugno 12, 2010

RIVESTITI, RIUSAMI, RIGIOCAMI

RivestitiIl nostro rapporto con icombustibili fossili – afferma Rob Hopkins – è una dipendenza a tutti glieffetti, paragonabile a quella di un tossicodipendente. Il petrolio è forse ildono più grande che ci ha fatto il pianeta, qualcosa che ci consente di scaldarciquando abbiamo freddo e senza devastare le foreste; di spostarci dal paesello evedere il mondo, oltre che migliorare i commerci liberandoci del carro coibuoi; di produrre plastiche e fondere metalli permettendo una tecnologia maivista prima e che ci facilita la vita in ogni modo.

Tutto questo è destinato gradualmentea ridimensionarsi, poiché le risorse non rinnovabili non durano in eterno e lacrescita infinita non è sostenibile. Crisi ambientale, energetica, economica,si fondono assieme.

Occorre uno sforzo culturale immane per immaginare fin daora che, senza il riciclo spinto dei materiali e la transizione massiccia versole energie alternative, il pianeta semplicemente non può sostenere il “lussosfrenato” al quale ci siamo abituati.

E’ per contribuire a formare questa “mentalità del riciclo” che Domenica 13 Giugno, presso la sala EX-MACELLO di Cesena in via Mulini (mappa), dalle 17 alle 22, sisvolgerà la prima edizione cittadina dell’evento “RIVESTITI, RIUSAMI,RIGIOCAMI”, organizzata dal Movimento Impatto Zero con il patrocinio del Comunedi Cesena. Porta i tuoi vestiti inutilizzati, i tuoi oggetti non più utili, ituoi giochi destinati alla discarica, potrai barattarli con altri vestiti, altrioggetti, altri giochi, in una atmosfera divertente e solidale.

L’iniziativa èrivolta ai tanti che condividono la stessa voglia di mettere in pratica alcunepiccole azioni quotidianeper migliorare il nostro rapporto con l’ambiente e alcontempo fronteggiare la crisi. E’ gradita la partecipazione di Bambini epersone di ogni età.

All’interno dell’evento avverrà la proiezione deldocumentario inedito “Vivere senzapetrolio. L’esperienza di Cuba” edito da MacroVideo. Il 13 Giugno, dalleore 17 alle ore 22 presso l’Ex-Macello di Cesena, il “RIVESTITI, RIUSAMI,RIGIOCAMI” è un appuntamento davvero da non perdere.

Tutto il materialerimanente verrà devoluto al campo Emmaus di Cesena.

giugno 12, 2010

CELLULARI E TUMORI …… IL RISCHIO C’E’

Esiste una relazione tra uso di telefoni mobili (compresi i cordless) e aumento del rischio di tumori cerebrali e al nervo acustico, lo riconfermano Hardell e Levis, ricercatori indipendenti.
Mentre dal Progetto Interphone escono dati tranquillizzanti soprattutto in quanto gli studi sono condotti per pochi anni (3-5). Ma la situazione cambia radicalmente se questi dati vengono rianalizzati tenendo conto di ovvie considerazioni. Se si considerano i dati relativi a persone con almeno 10 anni di latenza (dall’inizio dell’uso dei telefoni mobili) e i soli tumori ipsilaterali (sviluppati sullo stesso lato della testa sul quale viene abitualmente appoggiato il telefonino) il rischio aumenta quasi del doppio.
Il effetti se si cerca dopo 3 o 5 anni un tumore che ha bisogno di almeno 10 anni o più di latenza per potersi sviluppare …….. è facile non trovare niente !
Poi considerando che il Progetto Interphone e “cofinanziato per più del 50% dal Mobile Manufacturers Forum (l’ente che accorpa 12 tra le principali industrie di telefonia mobile)”, come sotto ben evidenziato, diventa ancora più facile non trovare niente!

http://isdepalermo.ning.com/profiles/blogs/angelo-levis-cellulari-e-1?xg_source=activity

giugno 12, 2010

Russi: inceneritori, diossine e conseguenze sulla salute

Parte 1 di 7

Parte 2 di 7

Parte 3 di 7

Parte 4 di 7

Parte 5 di 7

Parte 6 di 7

Parte 7 di 7

giugno 09, 2010

ENERGIA: A BREVE DECRETI PER STOP A PRIME CONVENZIONI CIP6

cip6bass-thumb-190x219-1828(ASCA) – Roma, 7 giu – A breve dovrebbero essere chiusi i contratti e
arrivare i primi stop alle convenzioni con i produttori di elettricita’
CIP6, l’energia incentivata perche’ ”assimilabile” alle rinnovabili.
Secondo quanto riferiscono fonti vicine al dossier, i primi decreti del
Ministero dello Sviluppo Economico per la chiusura di alcune
convenzione degli impianti CIP6 a gas saranno pronti per la fine di
giugno mentre entro il 2010 potrebbero essere chiusi quelli per le
centrali alimentate con combustibili piu’ ”difficili” come gli scarti di
raffineria.
Dopo il decreto di fine 2009 che prevedeva la possibilita’ di chiudere
anticipatamente le convenzioni ”c’e’ stata un’adesione pressoche’
completa – apprende l’Asca da fonte qualificata – tutti i produttori con
convenzioni in essere hanno presentato la loro manifestazione
d’interesse per verificare la possibilita’ di aderire. In questa fase il
Ministero sta conducendo gli approfondimenti necessari per stabilire
alcuni parametri del decreto e per quantificare i corrispettivi da
riconoscere per la chiusura anticipata delle convenzioni”.
”Le difficolta’ – prosegue – sono legate alla numerosita’ degli impianti
ed alla loro diversita’. Per questo abbiamo deciso di partire con quelli
alimentati a gas che sono piu’ semplici da gestire nella trattativa e piu’
omogenei tra loro. Oltre a questo bisogna considerare che il decreto
stabilisce un percorso volontario quindi bisogna arrivare a termini
condivisi con i produttori per chiudere i contratti”. ”Con alcuni
produttori siamo in fase conclusiva, con altri ancora in fase iniziale
ma nel corso del mese si auspica ci possano essere i decreti con le
condizioni per chiudere i primi impianti”.
Ci vorra’ piu’ tempo per chiudere gli accordi con i petrolieri perche’ gli
impianti usciti dal Cip6 dovranno conque restare in esercizio per
provvedere allo smaltimento dei combustibili di scarto della raffineria.
Sul fronte dei costi ‘’sicuramente ci sara’ un risparmio sulle bollette”
rispetto ad andare avanti con le convenzioni fino alla loro scadenza
(l’ultima termina nel 2020). Anche se nella trattativa con i produttori
”non si puo’ essere troppo stretti perche’ il decreto e’ su base
volontaria e il singolo produttore puo’ sempre ritirarsi se i termini non
lo convincono”.
Ancora ”difficile” fare una stima sul risparmio finale in bolletta perche’
”gli indennizzi di chiusura anticipata del contratto vengono fissati caso
per caso”.
Il problema e’ far si’ che anche in caso di risoluzione delle
convenzioni ci sia un’adeguata ‘’spalmatura” degli oneri da
recuperare in bolletta,.
Per questo il versamento di questi corrispettivi ‘’sara’ posticipato a
fine 2010-2011 non necessariamente in un’unica soluzione ma si
pensa in due o tre rate semestrali”.
Anche in questo caso, pero’, l’onere rischia di essere eccessivo e
allora la soluzione ‘’sempre per evitare un impatto forte in bolletta
potrebbe essere quella di prevedere piani finanziari specifici per
pagare gli indennizzi ai produttori”.

giugno 01, 2010

Bioedilizia, nasce Edilpaglia l’associazione

pinningBioedilizia, nasce Edilpaglia l’associazione che aiuta a costruire case con balle di paglia

tramite ecoblog di Marina il 01/06/10

Finalmente arriva Edilpaglia associazione che metterà un po’ di ordine nella bioedilizia settore costruzione case con balle di paglia. La paglia aiuta a raggiungere elevata efficienza energetica, comfort ambientale e non ultimo sono case completamente sostenibili. In Francia è uno dei sistemi di costruzione più seguiti che vanta perciò una struttura organizzativa diramata e efficiente:a oggi sono state costruite 691 case.

Diversa la sitiazione nel nostro Paese dove le balle di paglia possono essere usate solo per tamponamento perimetrale poiché secondo le Norme tecniche per le costruzioni non è previsto l’uso delle balle di paglia con funzione portante.

Edilpaglia perciò è al lavoro sia per ottenere l’attestato di idoneità tecnica all’impiego di balle di paglia sia per realizzare un consorzio che produca balle di paglia certificate e adatte all’edilizia.

maggio 24, 2010

Lugonotizie.it – Ex Eridania, Clan Destino

Ex Eridania, Clan Destino teme “interferenze” sulle decisioni della Regione: leggi l’articolo

maggio 21, 2010

Comunicato stampa: HERA DA INCUBO

ladroNon ci sorprende più di tanto la notizia delle indagini sugli eventuali appalti truccati per vincere le gare di appalto di Hera.
Apprendiamo da internet (perchè sui giornali locali non c’è quasi traccia della notizia e questo dà molto da pensare) che la Procura di Bologna ha inviato 6 avvisi di fine indagine (atto che solitamente prelude al rinvio a giudizio) a quattro funzionari della multiutility e a due imprenditori. Sono accusati di turbativa di gara e rivelazione di segreto d’ufficio, e, per una persona, anche abuso d’ufficio e falso. Si tratta di cinque gare per l’appalto a trattativa privata del settore rifiuti. Gli importi delle gare vanno dai 100.000 agli 800.000 euro.
La Guardia di Finanza ha inoltre scoperto che i funzionari di Hera sono soliti segnalare per ogni gara a trattativa privata, il nome di una ditta “consigliata”, perché considerata la migliore sul mercato, che poi spesso vince l’appalto. Per questo fatto il Pm Lazzarini non ha tuttavia ravvisato alcun reato.
I funzionari di Hera si sono difesi sostenendo che l’azienda opera in regime privato e non è tenuta a rispettare la procedura prevista per gli appalti pubblici.
Questo ripropone l’intollerabile voltafaccia che si ripete continuamente: quando fa comodo Hera è una società pubblica e quando fa comodo è privata: sempre di comodo si tratta, ma sicuramente mai a favore dei cittadini.

L’indagine si occupa anche di sei persone, accusate di aver taciuto e falsificato dei documenti relativi al ritrovamento di rifiuti tossici all’interno dell’area di via Berti Pichat, a Bologna, che ospita la sede di Hera. I cianuri sono stati ritrovati durante alcuni scavi.
L’avvocato di Hera ha dichiarato che l’azienda si considera parte lesa.
Ci si chiede in che senso Hera possa considerarsi parte lesa.

Dopo questa nuova notizia, mi chiedo se ci sarà qualche sussulto di sdegno in Consiglio Comunale a Forlì.
Il 1° dicembre 2009 chiesi di poter discutere un ODG sull’affare Hera-Cosentino che in realtà rimanda ad un comportamento ben più diffuso del singolo caso giudiziario, in quanto trattava dell’inopportunità che Hera stipulasse società senza gara ad evidenza pubblica e con società coperte da segreto fiduciario (con capitale coperto), senza certificato anti-mafia.
A parte i due colleghi di IDV, che firmarono l’ODG, nessun altro consigliere volle sottoscriverlo, negandomi la possibilità di discuterlo in Consiglio.

Ora che questo argomento ritorna d’attualità e riguarda vicende molto più vicine a noi, toglierà ogni dubbio a chi non volle firmarlo per una supposta non competenza territoriale che si legava, nel caso precedente, al fatto che fosse scaturito da una vicenda collocata nel napoletano (anche se era coinvolta Hera di Imola)?

Costituzione di società con società coperte da segreto fiduciario pur essendo una partecipata, appalti “poco chiari”, rifiuti tossici, spese ingiustificate in “sperimentazioni” o in posizionamenti di nuovi bidoni pur sapendo che si inizia a breve con il Porta a Porta, sprecando soldi dei cittadini, IVA fatta pagare su una tassa …
Avrei molte cose da chiedere a Hera: è dall’inizio del mandato, precisamente il 2 novembre 2009, che ho chiesto una commissione conoscitiva su Hera per porre alcune domande e sto ancora aspettando…
Aspetta e sp(H)era…

Raffaella Pirini
Lista Civica DestinAzione Forlì