dicembre 11, 2010 |
Centrale di Russi, un incontro con Casalini di “Report |
dicembre 11, 2010 |
ClanDestino contro il ‘Monte Rusco’ di Voltana |
dicembre 11, 2010 |
ex Eridania Russi – Invito x 16 Dicembre 2010 |
dicembre 11, 2010 |
Ravenna, ClanDestino contro il ‘Monte Rusco’ di Voltana |
dicembre 09, 2010 |
INCONTRO PUBBLICO – 14 dicembre 20:45 |
TAVOLO DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE
CON
CHRISTIAN ABBONDANZA ED ELIO VELTRI
SUL TEMA DELLA LEGALITA’ NEL NOSTRO TERRITORIO
E PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ELIO VELTRI
VENERDI’ 14 DICEMBRE ORE 20,45
SALETTA BANCA DI FORLI’
VIA BRUNI – FORLI’
dicembre 06, 2010 |
inceneritore ex eridania |
Clan-Destino: inceneritore ex eridania: la giunta di Russi fugge a gregge di fronte ad una salutare riflessione
Nella seduta del 30 novembre la maggioranza che governa il Comune di
Russi ha dimostrato di vacillare di fronte alla richiesta di tutela di
salute pubblica avanzata dai propri cittadini attraverso un
innocente striscione appeso dall?Associazione Clan-Destino in fondo
all?aula consiliare, recante il seguente contenuto etico:
?La salute non è né di destra né di sinistra, con il fuoco non si
gioca? nei confronti del quale la maggioranza prima ne ha richiesto la
rimozione sospendendo i lavori in aula, in seguito ha reiterato la
richiesta con la minaccia ed il ricatto di sospendere nuovamente la
seduta pubblica. Successivamente, a seguito della fuga a gregge
dall?aula della maggioranza, evidentemente concordata in giunta, il
Presidente per mancanza del numero legale, ha dichiarato chiusi i
lavori consiliari, omettendo così lo svolgimento dei propri civici
doveri verso la comunità che vanta il diritto di conoscere e richiede
alla giunta di esercitare il suo dovere di informare.
Così facendo si è disinvoltamente evitata la discussione della mozione
presentata dai consiglieri di Libera Russi finalizzata alla
sospensione dell?iter progettuale dell?inceneritore.
L?intento poi di chiamare la forza pubblica per ottenere la rimozione
dello striscione si è risolto in una bolla di sapone giacché non
sussistevano i presupposti regolamentari e giuridici per farla
intervenire. E? stata in tal modo riaffermata e rafforzata la leicità
dell?azione in quanto nessuna normativa è stata infranta.
Ovviamente questo procedere lascia capire come la maggioranza che
amministra Russi pare essere più intenta ad esercitare operazioni di
sfiancamento degli oppositori, più che uscire allo scoperto con le sue
discutibili certezze sui sedicenti benefici di questo tanto
criticato impianto.
E? noto da sempre che ?il soldato che fugge è buono per la prossima
battaglia? ma, in questa circostanza, si può solo affermare che una
giunta che fugge di fronte a problemi drastici e devastanti potrebbe
significare voler mandare al massacro o, quanto meno, mettere a
repentaglio il diritto alla salute dei propri cittadini.
Purtroppo, ancora una volta, sull?impatto rischi ambientali si è
potuto constatare che questa maggioranza oltre ad apparire grigia,
appare anche sorda nei confronti delle preoccupazioni che esprime la
comunità per via delle nefaste emissioni che scaturirebbero dalla
ciminiera dell?inceneritore a biomasse ex-Eridania in progetto a Russi.
Cav. Antonio MORETTI giornalista pubblicista
dicembre 06, 2010 |
Elettrosmog, caso Radio Vaticana |
Elettrosmog, caso Radio Vaticana, perito Tribunale: rischio clamorosamente alto
Elettrosmog, caso Radio Vaticana, perito Tribunale: rischio clamorosamente alto
Si torna a discutere delle risultanze delle indagini giudiziarie a riguardo dell’elettrosmog collegato agli impianti della Radio Vaticana. Di seguito pubblichiamo una nota del Comitato Roma Nord contro le installazioni radio del vaticano, diffusa da Gevam Onlus.
“Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma, dott.ssa Zaira Secchi, a seguito delle conclusioni della perizia epidemiologica condotta dal proprio consulente tecnico d’ufficio, dott. Andrea Micheli, dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha dichiarato concluso l’incidente probatorio che era stato richiesto nel 2006 dalla Procura della Repubblica di Roma nell’ambito del procedimento penale indiziario in corso nei confronti dei responsabili della Radio Vaticana ed ha rimesso gli atti al sostituto Procuratore della Repubblica, dott. Stefano Pesci, che istituirà il processo penale formale. Dopo dieci anni dall’inizio della vicenda penale, i risultati sconvolgenti della perizia epidemiologica (Studio Marconi), durata oltre quattro anni, dimostrano “un’associazione coerente, importante e significativa” di rischio di morte per leucemia o di rischio di ammalarsi di leucemia, linfoma e mieloma per lunga esposizione residenziale alla Radio Vaticana fino a 12 chilometri di distanza da questa. Il perito del Tribunale ha affermato: “l’eccesso di rischio è clamorosamente alto. …L’effetto è molto importante e non può essere dovuto al caso… I risultati ottenuti sono assolutamente impressionanti. … Non siamo stati in grado di trovare un fattore di causa diverso dalla Radio Vaticana. … Non si può non pensare che lì sia successo qualcosa di importante per la vita di quelle persone, che non è spiegabile con altra causa che non siano le emissioni della Radio Vaticana. … I risultati hanno a che fare con la dislocazione in cui queste persone hanno abitato nella loro vita e questi bambini hanno abitato nel loro periodo di vita. … Livelli così elevati di rischio si riscontrano, nella letteratura scientifica, soltanto negli studi epidemiologici relativi alle zone che hanno subito gli effetti dell’esplosione di una bomba atomica.” Lo studio di mortalità ha analizzato i decessi per tutte le età avvenuti negli anni dal 1997 al 2003 per quelle patologie ed ha esaminato i 20 anni di storia abitativa antecedenti la data della morte, determinando, fino a 12 chilometri dalla Radio Vaticana, un fattore di rischio di morte per leucemia 4,9 volte superiore al valore atteso oltre i 12 km. di distanza ed un fattore di rischio pari a 1,7 volte se si considerano tutte le patologie tumorali del sistema emolinfopoietico (leucemie, linfomi, mielomi). Tale rischio sale rispettivamente a 6,6 volte e a 2,2 volte fra 6 e 12 km. Questo si traduce in circa 3 casi stimati di morte per esposizione residenziale alla Radio Vaticana per ciascuno dei 7 anni di studio. Lo studio di incidenza ha analizzato i casi di leucemie, linfomi e mielomi nei bambini da 0 a 14 anni avvenuti negli anni dal 1989 al 2005 ed ha esaminato l’intera storia abitativa individuale antecedente la data in cui si è manifestata la patologia, determinando, fino a 12 chilometri dalla Radio Vaticana, un fattore di rischio di ammalarsi di quelle patologie da 4,1 a 4,7 volte superiore al valore atteso oltre i 12 km. di distanza. Il rischio sale fino a 6,9 volte se si considerano solo i bambini di età maggiore di un anno. Questo si traduce in circa 1 caso stimato di leucemia o linfoma per esposizione residenziale a Radio Vaticana per ciascuno dei 17 anni di studio. Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord chiede alle autorità nazionali e locali: 1. l’immediata sospensione delle trasmissioni della Radio Vaticana e la sua delocalizzazione in un luogo in cui non possa accrescere il rischio di morte e di malattie per gli esseri umani, oppure l’abbandono totale di questa obsoleta tecnologia in favore della diffusione satellitare dei propri programmi radiofonici; 2. l’immediato blocco del rilascio di concessioni edilizie nel territorio oggetto di indagine; 3. l’istituzione nello stesso territorio di un controllo sanitario pubblico specifico di diagnosi delle patologie in esame, attraverso cui indirizzare urgentemente gli ammalati nei centri clinici specializzati per la cura; 4. l’istituzione di un registro dei tumori nel territorio oggetto dell’indagine epidemiologica. Il Coordinamento dei Comitati di Roma Nord rileva la situazione paradossale in cui si è venuto a trovare in questa triste vicenda il prof. Umberto Veronesi che, da una parte è tenace fautore della prevenzione delle malattie oncologiche (”occorre mangiare meno carne”), dall’altra è passato da Ministro della Salute, durante il cui mandato istituì il Gruppo di Studio Ministeriale che, con il Rapporto ISTISAN 25/2001 dell’Istituto Superiore di Sanità, contrastò duramente i risultati dei primi due studi epidemiologici condotti nel territorio limitrofo agli impianti della Radio Vaticana dall’Agenzia di Sanità Pubblica del Lazio e dall’Università di Firenze, a consulente tecnico del collegio di difesa dei responsabili dell’emittente della Santa Sede”.
03/12/2010 07:18
dicembre 06, 2010 |
ravenna russi e la salute |
dicembre 06, 2010 |
Ravennanotizie.it |
Occupazione, controlli di Finanza e Lavoro: sospese due attività, una di cinesi a Faenza
http://ravennanotizie.it/main/index.php?id_pag=23&id_blog_post=40542