novembre 01, 2010 |
Russi, la centrale a biomasse spacca il centrodestra |
Nei giorni scorsi il segretario provinciale di Ravenna della Lega nord, Gianluigi Forte, ha aspramente criticato l’atteggiamento del Pdl regionale (definito “disinteressato”) in merito alla questione della centrale a biomasse di Russi.
“Non comprendiamo l’atteggiamento del Pdl – ha spiegato – che, a parole, è contrario alla centrale a biomasse di Russi mentre nei fatti sembra disinteressarsene. Nel corso dell’ultimo consiglio regionale, dove c’era la possibilità pratica di ottenere un voto risolutivo contro detta centrale, erano presenti solo tre rappresentanti del Pdl e oltretutto uno di loro, il ravennate Bazzoni che doveva essere il più interessato, ha abbandonato l’aula prima della votazione. Non è certo con questi atteggiamenti che si difende il nostro territorio da chi ne vuole fare scempio”.
Nel frattempo, l’associazione Clan-Destino, in risposta alle ulteriori integrazioni presentate da PowerCrop, ha protocollato all’ufficio regionale competente le osservazioni redatte con il contributo di consulenti come i professori Gianni Tamino e Marco Caldiroli per le tematiche ambientali, Fausto Bersani per le valutazioni e gli impatti derivanti dai campi elettromagnetici generati dall’elettrodotto, l’architetto Anna Marina Foschi, presidente del consiglio regionale Italia Nostra, che ha affrontato gli aspetti paesaggistici, fortemente compromessi qualora venisse realizzato l’impianto.
Ben 4.164 le firme di condivisione di cittadini sono state raccolte e depositate unitamente alla documentazione prodotta. “Riteniamo – sottolineano dall’associazione – che il ‘ritocco’ alle dimensioni dell’impianto e l’interramento di un tratto dell’elettrodotto non risolvano certo i gravi problemi di fondo, pesanti criticità peraltro affrontate anche nel corso della recente assemblea informativa promossa dal consiglio di frazione di Boncellino. Questa riconversione viene fortemente osteggiata in quanto porterebbe ulteriori carichi di inquinamento in una area molto vasta, già gravemente compromessa per la qualità dell’aria, e potrebbe essere la causa di danni incommensurabili all’agricoltura e al suo indotto”.
“Da parte sua PowerCrop continua ad omettere di fornire la documentazione relativa ai contratti e alla provenienza della materia prima e, in risposta alla richiesta avanzata più volte dalla Regione Emilia Romagna, inserisce, dandone grande risalto all’interno delle integrazioni, il testo dei decreti legge che hanno reso possibile la stipula del contratto quadro fra il Gruppo Maccaferri attraverso il coinvolgimento dei Consorzi agrari d’Italia (Cai) e la Coldiretti nazionale”.
“L’accordo quadro, come dichiara la stessa PowerCrop nelle ultime integrazioni, ‘coinvolge i cinque ex zuccherifici Eridania Sadam oggetto di riconversione produttiva: Russi, Castiglion Fiorentino (Ar), Celano (Aq), Villasor (Ca) e Fermo’. A nostro parere tale accordo rappresenta poco più di una dichiarazione di intenti, finalizzato ad aggirare la logica della ‘filiera corta’ dei 70 km, uno dei punti cardine su cui si basa l’intero percorso delle riconversioni degli ex-zuccherifici, in palese violazione quindi alle normative insite nel Piano energetico Emilia Romagna e della Provincia di Ravenna”.
“Tutto ciò al fine di ‘agevolare’ l’iter autorizzativo: PowerCrop potrebbe così reperire la materia prima nel raggio di 300 km di distanza dai bruciatori, rendendone tra l’altro incontrollabile la tracciabilità e l’italianità, ed avere così diritto all’importo massimo degli incentivi statali previsti per le biomasse da filiera corta. Improponibile ed assurdo, per quanto ci riguarda, il presunto inserimento di una sorta di ‘assicurazione’ che dovrebbe risarcire gli agricoltori dagli eventuali danni causati dall’inquinamento, per il quale è pressoché impossibile ‘dimostrare’ il nesso tra causa ed effetto”.
“Allarme rosso avvertito prontamente da molti cittadini, agricoltori e dai rappresentanti locali della Coldiretti e Cia di Russi che, fermi nelle loro solide posizioni assunte fin dal principio, continuano a rigettare fermamente i ‘compromessi’ del contratto siglato dai rappresentanti della Coldiretti nazionale, giustificato ed avallato dalla Coldiretti della Provincia di Ravenna”.
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