novembre 11, 2010 |
Forlimpopoli: “No alla centrale ad olio vegetale” |
“La scorsa primavera, siamo stati contattati telefonicamente dal Sindaco Zoffoli per esprimere la nostra opinione in merito a questa tipologia di progetti, poiché pareva che qualcuno stesse considerando la possibilità di proporne la realizzazione nel suo Comune. La nostra risposta è stata di totale critica negativa nei confronti di questi impianti, perché, al contrario del biodigestore, già autorizzato sempre nella stessa frazione forlimpopolese, questi impianti ad olio vegetale non utilizzano materiali di scarto, ma necessitano di colture dedicate a totale discapito della nostra agricoltura di pregio, a vocazione alimentare. A fine colloquio abbiamo, ovviamente, chiesto al Sindaco di essere informati qualora venisse presentato un progetto con tali caratteristiche, invece, con grande stupore, qualche settimana fa, abbiamo appreso dalla stampa locale, non solo l’avvenuto deposito del progetto, ma la già quasi conclusione delle pratiche autorizzative necessarie” si legge in una nota dell’associazione.
“Sollecitati dai cittadini abbiamo partecipato all’incontro pubblico organizzato dall’Amministrazione Comunale per “informare” ufficialmente la cittadinanza sul progetto, ma di fatto finalizzato solo ad ufficializzare la ineluttabilità dell’impianto. Ci siamo meravigliati nel sentire dichiarazioni, da parte dell’Assessore all’ambiente del Comune di Forlimpopoli, in cui affermava che “tutte le associazioni ambientaliste condividono tale progetto”, dal momento che, per quanto ci riguarda, ciò non corrisponde assolutamente al vero”.
“Come già fatto – dice ancora l’associazione nella nota – non possiamo
che ribadire il nostro totale dissenso alla realizzazione di questi impianti finalizzati ad un mero scopo “speculativo” per imprenditori attratti solo dall’eventuale profitto, a discapito del territorio e delle comunità limitrofe, dal punto di vista sia economico che sanitario. A dimostrazione di ciò ricordiamo che il proponente, spiegando la tipologia di combustibile previsto per tale impianto (l’olio di colza) ha aggiunto che, dal momento che nella nostra zona tale coltivazione è molto marginale, inizialmente, per sopperire alla mancanza di colza egli avrebbe intenzione di utilizzare olio di palma proveniente dal Sud Est Asiatico, in buona pace della filiera corta. Inoltre, è risaputo come in queste aree del pianeta si stiano disboscando intere porzioni di foreste pluviali per fare posto a queste coltivazioni industriali e, dal momento che vi è la quasi totale assenza di controlli sulle coltivazioni dei prodotti, ci chiediamo cosa uscirà dai camini nel momento in cui questi materiali verranno bruciati? Tutto questo è reso possibile anche dal fatto che gli Enti preposti stanno autorizzando tale progetto senza imporre l’obbligo alla presentazione preventiva dei contratti di coltivazione sottoscritti con gli agricoltori”.“L’altra critica – conclude Clandestino – che ci sentiamo di esprimere è che, come troppo spesso accaduto fino ad ora, la cittadinanza viene fintamente coinvolta a decisioni già prese, senza minimamente tenere in considerazione opinioni e proposte che potrebbero scaturire da un reale coinvolgimento. Questo incontro, infatti, è stato indetto a pochi giorni dalla conclusione dell’iter autorizzativo da parte della Provincia, non consentendo quindi ai cittadini di conoscere ed approfondire il progetto per individuarne eventuali criticità e proporre conseguentemente osservazioni e richieste di modifiche. L’Associazione Clan-Destino, che ha sempre cercato di porre l’attenzione sulla tutela della salute e dell’ambiente, intende visionare il progetto e proporre eventuali osservazioni, e comunque fornirà tutta la propria collaborazione ed esperienza alla cittadinanza per cercare di evitare che questo venga realizzato”.
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