Come imposto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) dell’aprile 2008, Hera doveva provvedere entro il 31 marzo 2009 ad effettuare una piantumazione di alberi per un totale di 8 ettari, con lo scopo di mitigare l’impatto ambientale causato dalle emissioni del nuovo inceneritore.
Premesso che per mitigare tali emissioni ci vorrebbe quasi metà del Parco delle foreste Casentinesi, siamo a metà agosto 2010 e ancora non sono state completate le piantumazioni, anzi per la precisione sembra che ancora non siano stati acquisiti tutti i terreni per raggiungere gli 8 ettari imposti.
Ciò che vogliamo mettere in evidenza è che le prescrizioni in merito non sono state assolutamente rispettate né nella tempistica imposta, né nella metodologia.
Per quanto riguarda la tempistica già dal momento del deposito, da parte di Hera, dell’elenco delle aree che sarebbero state utilizzate per la piantumazione si è aperta una grossa discussione nella zona del Ronco fra i proprietari dei terreni, che non avevano nessuna intenzione di cederli o venderli, e la holding. Discussione che ad oltre due anni di distanza forse ha trovato una soluzione, ma che non ha fatto rispettare i vincoli temporali e, cosa assai grave, non ci risulta che alcuno degli organi preposti al controllo abbia evidenziato questo fatto e non sia stata commissionata nessuna sanzione. Come purtroppo spesso accade non ci sono né controllori né controllati e queste Società la fanno sempre franca.
Per quanto riguarda la metodologia vogliamo far notare che andando a controllare gli alberi piantati nei terreni in Via Costanzo II, a più di un anno di distanza, le loro dimensioni sono poco più grandi di miseri arbusti, spesso sepolti dall’erba. Stessa cosa per gli altri piantati lungo la via Bagnolina, mentre quelli dietro l’interporto sono completamente sepolti sotto le erbacce, quindi non si riesce nemmeno a capire se abbiano attecchito. In alcuni terreni sono stati piantati alberi talmente vicini gli uni agli altri che si sono seccati subito, mentre in taluni casi siamo addirittura al paradosso perché, se mai cresceranno i nuovi alberi piantati, dovranno esserne abbattuti alcuni già esistenti per far loro spazio…ma allora Hera vuole creare un bosco o fare legna da bruciare?
A questo punto viene spontaneo porsi alcune domande: che effetto migliorativo possono aver avuto queste piccoli piante mal cresciute sulle emissioni dell’inceneritore in questi due anni?
Quanto tempo dovrà ancora passare perché la prescrizione raggiunga veramente il suo scopo? 10 anni? Nel frattempo quante persone ancora si dovranno ammalare?
Quanta CO2 non è stata captata e assorbita da questi rametti?
Conoscendo bene, grazie all’ampia letteratura in merito, la pericolosità di questa sostanza sulla salute e sull’ambiente perché non è stato effettuato nessun controllo rigoroso?
Visto che la Comunità Europea ha approntato un programma che riesce a calcolare esattamente il costo sanitario causato dalle emissioni di questi impianti, chiediamo che venga fatto questo calcolo e commissionata ad Hera una multa di pari importo, in modo da dimostrarci almeno una volta che non solo i cittadini che non rispettano le regole vengono multati.
Chiediamo, inoltre, a questo proposito che la Procura si occupi sia del mancato rispetto delle prescrizioni, sia del mancato controllo da parte degli Enti preposti perché riteniamo non essere giusto nei confronti della cittadinanza la non applicazione di tutte le precauzioni possibili per la tutela della salute.
ASSOCIAZIONE CLAN-DESTINO
347-4162742