luglio 19, 2010 |
Vacanze al mare, allarme per le ciambelle per bambini |
Divertenti e colorati. Ma molto spesso pericolosi. Materassini, canotti, ciambelle e i vari galleggianti dalle più diverse forme che affollano le spiagge e le piscine sono spesso un serbatoio di sostanze tossiche, particolarmente aggressive nei confronti dei bambini. È questa la denuncia del test che il settimanale il Salvagente pubblica nel numero in edicola da domani – e in vendita da oggi nel nostro negozio on line – con tutti i nomi dei prodotti che possono mettere in pericolo i nostri bambini. Alcuni modelli analizzati, infatti, sono persino progettati male: concepiti per i più piccoli, ne mettono a rischio la vita in acqua.
È per questo l’ente certificatore tedesco Tüv Rheinland, che ha sottoposto ad accurate prove i 28 articoli di galleggiamento acquistati poche settimane fa in alcune località di villeggiatura italiane, ne ha bocciati 13, quasi la metà.
Un pieno di chimica
Il campione di squali, ciambelle, automobili e materassini galleggianti è stato raccolto negli stessi punti vendita che frequentano le famiglie. Nei grandi magazzini, nei negozi che traboccano di gonfiabili a pochi metri dalla spiaggia, ma anche dagli ambulanti, che arrivano in riva al mare con il loro carico colorato e attirano i bambini come il miele con le mosche.
Meglio quelli dei grandi magazzini
Tutti i prodotti campionati sono made in China, ma – forse è solo per caso – il canale di vendita si è dimostrato influente nel diverso grado di sicurezza dei prodotti. Molte volte a norma nei grandi magazzini, i galleggianti sono risultati più spesso scarsi e pessimi rispettivamente negli altri due punti, i piccoli negozi e gli ambulanti.
Troppo flatati, sono cancerogeni
Nel 60% dei casi, la stroncatura dipende dalla presenza di ftalati, composti chimici aggiunti alla plastica per renderla morbida. Ma che sono riconosciuti come pericolosi perturbatori endocrini: rappresentano una seria minaccia per l’equilibrio ormonale dei bambini e un’ipoteca pesante sulla loro riproduzione da adulti.
In ben 8 dei 13 bocciati gli ftalati superano il tetto di 0,1 mg/kg ammesso dalla norma. In un solo caso, nel Fish Ring, la dose velenosa si trova “soltanto” sulla plastica con cui è realizzato l’oggetto. Ma nei restanti 7 casi è presente persino nel beccuccio della valvola, con la conseguenza di esporre il bambino all’ingestione della sostanza tossica ogni volta che gonfia il galleggiante.
I bocciati
A smerciare giocattoli d’acqua velenosi sono in tanti. E spesso si tratta di aziende italiane, che comprano in Cina senza curarsi della sicurezza di ciò che portano sulle nostre spiagge.
Nel test, il caso più eclatante riguarda Giochi Preziosi, marchio nato nel 1978 e leader del mercato dei giocattoli. Si comporta bene con 4 dei 5 prodotti testati, tra i quali alcuni accompagnati da personaggi “cult”, come Hello Kitty e i Gormiti, ma scivola tra i peggiori con il suo pesce martello contenente ftalati.
E ancora, sono bocciati entrambi i prodotti dell’importatore pugliese General Trade, il Dinosaur Rider della bergamasca Tercom e la ciambella di Spider Man importata dalla Mondo di Cuneo.
Un caso a parte riguarda la Plast Point New, azienda padovana, che da oltre 30 anni lavora nel settore dei gonfiabili: firma tre dei cinque seggiolini galleggianti bocciati senza appello dal Tüv perché mettono a rischio la vita dei bambini.
Rischio annegamento
“I produttori dovrebbero vedere i filmati delle prove per rendersi conto del pericolo”, dice Nicola Berruti, responsabile del dipartimento Prodotti del Tüv Italia. Il riferimento è ai seggiolini salvagente, appannaggio dei più piccoli, ma qualificabili come un attentato: nelle prove condotte dall’ente certificatore tedesco, questi galleggianti si sono sempre ribaltati, mandando sott’acqua il manichino. Se ci fosse stato un bambino senza un adulto accanto sarebbe annegato.
Norme non osservate
La superficialità con cui vengono importati e messi in commercio prodotti così a rischio è enorme: non è tenuta in alcun conto la norma europea dedicata a questo tipo di salvagente, la En 13138-3. E questo dipende anche da mere considerazioni di convenienza economica. Spiega Berruti: “Verificare la sicurezza di un materassino costa circa 800 euro, per una mutandina galleggiante serve il triplo”.
Progettazione errata
Il problema riscontrato è prima di tutto la errata progettazione: la mutandina è troppo alta e non immerge a sufficienza il piccolo ospite. In queste condizioni basta che il bambino si sporga un po’ per finire in acqua, con le gambe bloccate dall’imbraco.
Tutti i seggiolini testati sono irregolari: secondo la norma europea dovrebbero avere due camere d’aria e invece ne hanno soltanto una. Non dovrebbero avere un aspetto attraente per i bambini, e invece sono confezionati come i giocattoli, a forma di automobilina con tanto di volante, per esempio. Giocose trappole mortali.
Rispondi.
Tu devi essere loggato per lasciare un commento.