giugno 09, 2010 |
ENERGIA: A BREVE DECRETI PER STOP A PRIME CONVENZIONI CIP6 |
(ASCA) – Roma, 7 giu – A breve dovrebbero essere chiusi i contratti e
arrivare i primi stop alle convenzioni con i produttori di elettricita’
CIP6, l’energia incentivata perche’ ”assimilabile” alle rinnovabili.
Secondo quanto riferiscono fonti vicine al dossier, i primi decreti del
Ministero dello Sviluppo Economico per la chiusura di alcune
convenzione degli impianti CIP6 a gas saranno pronti per la fine di
giugno mentre entro il 2010 potrebbero essere chiusi quelli per le
centrali alimentate con combustibili piu’ ”difficili” come gli scarti di
raffineria.
Dopo il decreto di fine 2009 che prevedeva la possibilita’ di chiudere
anticipatamente le convenzioni ”c’e’ stata un’adesione pressoche’
completa – apprende l’Asca da fonte qualificata – tutti i produttori con
convenzioni in essere hanno presentato la loro manifestazione
d’interesse per verificare la possibilita’ di aderire. In questa fase il
Ministero sta conducendo gli approfondimenti necessari per stabilire
alcuni parametri del decreto e per quantificare i corrispettivi da
riconoscere per la chiusura anticipata delle convenzioni”.
”Le difficolta’ – prosegue – sono legate alla numerosita’ degli impianti
ed alla loro diversita’. Per questo abbiamo deciso di partire con quelli
alimentati a gas che sono piu’ semplici da gestire nella trattativa e piu’
omogenei tra loro. Oltre a questo bisogna considerare che il decreto
stabilisce un percorso volontario quindi bisogna arrivare a termini
condivisi con i produttori per chiudere i contratti”. ”Con alcuni
produttori siamo in fase conclusiva, con altri ancora in fase iniziale
ma nel corso del mese si auspica ci possano essere i decreti con le
condizioni per chiudere i primi impianti”.
Ci vorra’ piu’ tempo per chiudere gli accordi con i petrolieri perche’ gli
impianti usciti dal Cip6 dovranno conque restare in esercizio per
provvedere allo smaltimento dei combustibili di scarto della raffineria.
Sul fronte dei costi ‘’sicuramente ci sara’ un risparmio sulle bollette”
rispetto ad andare avanti con le convenzioni fino alla loro scadenza
(l’ultima termina nel 2020). Anche se nella trattativa con i produttori
”non si puo’ essere troppo stretti perche’ il decreto e’ su base
volontaria e il singolo produttore puo’ sempre ritirarsi se i termini non
lo convincono”.
Ancora ”difficile” fare una stima sul risparmio finale in bolletta perche’
”gli indennizzi di chiusura anticipata del contratto vengono fissati caso
per caso”.
Il problema e’ far si’ che anche in caso di risoluzione delle
convenzioni ci sia un’adeguata ‘’spalmatura” degli oneri da
recuperare in bolletta,.
Per questo il versamento di questi corrispettivi ‘’sara’ posticipato a
fine 2010-2011 non necessariamente in un’unica soluzione ma si
pensa in due o tre rate semestrali”.
Anche in questo caso, pero’, l’onere rischia di essere eccessivo e
allora la soluzione ‘’sempre per evitare un impatto forte in bolletta
potrebbe essere quella di prevedere piani finanziari specifici per
pagare gli indennizzi ai produttori”.
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